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La
redazione del «cdp» pubblica al momento solo due
delle tante lettere inviate da Piero Delfino Pesce alla moglie Caterina
Tanzarella. L'altra missiva è
di Raffaele Pesce, padre di Piero Delfino Pesce. Le lettere sono
molto belle, e potrebbero essere oggetto di uno studio sull’amore
nella belle èpoque. Nondimeno la pubblicazione delle
lettere avverrà in modo selettivo in quanto riteniamo opportuno custodire
la sua sfera intima sotto la linea di galleggiamento. Infatti, in un
mondo sempre di più invaso dal voyerurismo elettronico e televisivo,
diventa imprescrittibile
il diritto di ciascuno alla propria dose di opacità.
Nota per il lettore *
La data del
22 / VIII / 15 – posta
in esergo alla lettera n. 2, inviata da Piero Delfino Pesce, recluso
nel Castello Svevo di Bari, a sua moglie Caterina Tanzarella – porta
a ritenere che Pesce fosse stato arrestato nel 1915. Tuttavia non è così:
la data di quella lettera è errata – va capovolta! –,
poiché fu inviata il 15 agosto del 1922, sette giorni dopo il
suo primo arresto avvenuto l’8 agosto 1922, in seguito ai fatti
di Bari. Lo si evince da ciò che Pesce scrive alla moglie in
quella stessa lettera: «Fa studiare i bambini: dì loro
che l’unico grande dolore che può derivare da questa infamia
consumata ai miei danni è la perdita dell’anno scolastico.
Per le ripetizioni e le correzioni dei compiti a Raffaele e Nicola
rivolgiti al prof. L’Abbate; cura tu Lucio se hai, come spero,
già presso di te la domestica; Gaetano può aspettare
ancora un altro anno». Nondimeno Gaetano – il figlio
più piccolo, nato nel 1914! – nell’agosto del 1915
aveva appena un anno e pertanto doveva aspettare
almeno cinque
anni per
andare a scuola!
Dalla lettera emerge, inoltre, il suo forte legame col fratello Vittorio
e la condivisione da parte di quest’ultimo – anche sul
piano della responsabilità economica - dell’avventura
editoriale di «Humanitas».
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San Materno,
9 - 8 - 22
Cara Caterina,
sia
fatta la volontà di
Dio! – mancava quest’altra nespola all’albero
delle mortificazioni!
Pregoti mandarmi appena le ricevi notizie di Pierino e, potendo,
manda a dire a Vittorio, che se vuol mandarmi i figli lo faccia
pure, e sarà cosa ben fatta per essi, e per me. Dico
anche a te lo stesso che potresti benissimo mandarmi qui i
tuoi figlioli se costà non ti fanno bisogno.
Ti rinnovo la preghiera di tenermi informato dettagliatamente
di quanto (illeg.).
Con
affetto tuo Pesce Raffaele |
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Bari,
Castello Svevo, 22 - VIII - 15 *
Cara Caterina.
Sono forte di spirito
e di corpo. Due soli pensieri mi angustiano: la sorte dei
bambini e di Humanitas. Per
tutto il resto so che tu o altri provvede, e bene. Fa studiare
i bambini: di’ loro che l’unico grande dolore che
può derivare da questa infamia consumata ai miei danni è la
perdita dell’anno scolastico. Per le ripetizioni e le
correzione dei compiti a Raffaele e Nicola rivolgiti al prof.
L’Abbate; cura tu Lucio se hai, come spero, già presso
di te la domestica; Gaetano può aspettare ancora un
altro anno. Ma fa che studino da loro molto. Persuadi Vittorio
della necessità morale ed economica di non interrompere
le pubblicazioni della gazzetta durante il resto di mia cattura
che, se alcuno si interessa sul serio, può anche essere
brevissimo: egli può farsi aiutare da moltissimi
amici, capaci, e che le mie attuali condizioni renderanno solerti. – Incassi:
con l’aiuto di Fanizza firmando lui le ricevute, incassa
gli affitti dei fabricati e terreni. A casa i bassi, partendo
dal circolo, 700, 1200, 500, 200, 350, 200 e 200 nel vicolo:
metà rata per tutti; i soprani a norma dell’ultima
ricevuta. Per la Masciola si metta di accordo con Berardi per
abbonare sul fitto l’importo trasporto pietre, non lasciandosi
pigliare la mano. - Spese: fatti consigliare dallo stesso Fanizza
e da Ercole su quelle che occorre fare e su quelle che si possono
rimandare alla mia uscita. – biancheria: mandami subito
due camicie floscie, magari quelle da notte leggiere, una mutanda
e un paio di calze e 4 fazzoletti, per le successive forniture,
ove occorressero, ti regolerai sulle robe sudicie che ti verranno
rimesse. Perché chi mi porta la nuova biancheria pulita
deve attendere gli sia rimessa la sudicia che è già troppa
presso di me. Può usare per l’apporto e il ritorno
un sacchetto o una piccola valigia. Non introdurre la biancheria
sudicia in casa senza prima averla precedentemente fatta bollire
giù in lavanderia. Mandami due dei volumi filosofici
che sono su una scansia dello scaffale stretto nella seconda
stanza, a tua scelta, due dei piccoli, si intende.Se
non ti costasse soverchio fastidio avrei grato avere l’elenco
di tutti i libri che sono su detto scaffale. Con la roba
di ritorno ti manderò anche,
per non avere qui ingombri inutili, una camicia di amido,
che mi avete unicamente .mandata forse perché resista
meglio ai ferri, con il suo bravo colletto, arrovesciato. – E’ inutile
ti raccomandi la cura delle mie piante, e il ritiro costante
della posta da Bari. Sono certo avrete inaugurato tra Mola
e Bari un servizio corrente e regolare. Ricordami sempre
ai bambini, ai quali dirai che ogni giorno che passa mi rende
sempre più degno del loro affetto e del loro rispetto.
- E ricordami Tu -
Piero.
Scrivimi
presto così;
indirizzando
Carcere
Giudiziario - Bari -
* Vedi qui sopra la nota introduttiva
per il lettore.
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Lettera
n. 3
P. D. Pesce a Caterina Tanzarella |
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Roma, 3 settembre 1935
Cara Caterina.
Ti scrivo da casa di Ottone, dopo colazione, tanto iersera
che stamattina Raffaele mi ha persuaso dell’inutilità di
scriverti perché, tanto, qualunque missiva non ti
sarebbe giunta prima di domani mattina, 4. Viaggiai ottimamente,
contentissimo di averlo fatto di giorno, per le molte cose
che rividi e per le cose che vidi ex novo. Ieri
sera, dopo una parca cena nella trattoria di Raffaele,
Raffaele e Ottone, che, avvertito, ci venne incontro fino
a Via Cola di Rienzo, mi fecero girare tutta Roma.
Stamane, per andare da Campanella, e, quindi, con costui
che ci si è accompagnato, e quindi per venire qui,
dopo una lunga visita a Cervesato, ho visto il resto. Roma è quasi
dappertutto così com’era. È impressionante
la persistenza di negozi, di scritte, di richiami che
sembrano visti ieri e sono almeno di dodici anni fa. Delle
novità assai piacevole lo sviluppo dei quartieri
nuovi alla periferia, ottima e assai suggestiva la sistemazione
di Castel Sant’Angelo, orribile delinquenziale la
via dell’Impero – Ma di tutto ti farò relazione
minuta al mio ritorno. Sotto con gli inviti. Cervesato
e Campanella stamattina mi volevano entrambi per sé,
mentre io ero già impegnato con Ottone. Il primo
si interesserà seriamente, e probabilmente con buon
risultato, di quanto sai. Fra poco vedrò Marzano,
alle 18 Ugo e in serata, spero, la Nusu. Tutto andrebbe
benissimo se al vecchio camminatore rispondessero gli strumenti
infimi della locomozione. Ma, purtroppo!... E non puoi
immaginare quanto ciò mi contristi. Non prometto
di scriverti domani. Dipenderà dal programma che
le circostanze mi imporranno. La data del ritorno non potrà,
del resto, essere prorogata. Mi auguro costà vada
tutto bene - Abbaccioti - Piero. |
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